venerdì 7 ottobre 2011

"Ma un/a fratellino/sorellina?"

















Quando sei fidanzata tutti a chiederti:"ma quando vi sposate?".
E poi ti sposi e tutti a chiederti:"quando fate un figlio?".
E poi arriva anche l'erede e tutti a chiederti:"Quando arriva la sorellina/fratellino?":
Noi per i primi 3 punti, fidanzamento, matrimonio, primo figlio, non abbiamo lasciato il tempo per fare domande.
Invece ora tutti a massacrarci con la domanda: "Ma un/a fratellino/sorellina?".

Molte delle mie amiche che hanno già un figlio della stessa età del Cucciolo, al momento sono in dolce attesa, sono molto felice per loro, ma sinceramente, io al momento non mi sento pronta.
Nonostante ciò, parenti, amichi ma anche solo conoscenti, si sentono in dovere di chiederci quando provvederemo ad allargare la famiglia.
E giù con consigli, aneddoti, racconti delle loro esperienze,pareri e raccomandazioni che NOI non abbiamo chiesto e che sinceramente non ci interessano.

Quando abbiamo scoperto di aspettare il Cucciolo è stato tutto così inaspettato, precoce, ignoto e bellissimo al tempo stesso che non abbiamo avuto il tempo per pensare alla nostra irresponsabilità, al fatto che ci eravamo appena sposati,che non avessimo una stabilità economica e che io ero senza lavoro!
Ora con il senno di poi è tutto più chiaro, sappiamo a cosa andiamo incontro.
Ci saranno innumerevoli nottate in bianco, pianti inconsolabili, infinite lavatrici da stendere e ritirare.
Dinuovo la stanchezza sarà la nostra compagnia di viaggio.
Il nostro tempo, quello che finalmente siamo riusciti a ritagliarci, dovrà cedere il posto al bagnetto, alle pappe, al cambio pannolino.
Tutte cose bellissime, che abbiamo fatto per il Cucciolo con dedizione ed infinito amore ma adesso è tutta un'altra storia.
Il nostro ometto va a scuola, parla, si fa capire, si esprime molto bene, mangia(quasi) sempre da solo, non ha più il pannolino e dorme tutta la notte nel suo letto!
In casa nostra non c'è più il seggiolone, la sdraietta, spariti omogenizzati da un pezzo.
Hanno ceduto il posto alla lavagna, ai colori, allo zainetto con la merenda.
Finalmente siamo riusciti a concederci qualche sabato fuori con gli amici fino a tardi, perchè lui il nostro ometto è andato a dormire dai nonni.
Perché dai nonni può suonare il pianoforte, saltare sul lettone, fare colazione con il cornetto caldo e perché è come casa sua.
Io non me la sento di ricominciare da capo, ora che finalmente è tutto più semplice, ora che rientro nei miei jeans, che ho il tempo per andare in palestra, che con mio marito stiamo cercando di viverci anche l'essere coppia e non solo genitori.
Ma ho anche paura di dover affrontare un'altra volta le mie insicurezze, i miei dubbi, il mio profondo senso di inadeguatezza, di guardarmi allo specchio e non ritrovarmi più.
In questo momento la mia voglia di maternità ai minimi storici, non mi sento pronta ad affronatrarla.
Voglio godermi questo periodo, senza fretta, con calma voglio assaporare questi giorni che non torneranno.

Se l'attesa del Cucciolo per me è stato un momento fantastico, dove mi sono sentita amata, viziata e al centro dell'universo.
La sua nascita è stato tutto il contrario.
Ma questa è un'altra storia.