venerdì 28 gennaio 2011

Campo di concentramento di Theresienstadt

L'ultimo anno di liceo sono stata con la mia classe in viaggio d'istruzione a Praga.
Città bellissima, affascinante, storica.
Tra le principali attrazioni turistiche, tra cui Staré Město, alcuni luoghi legati a Franz Kafka, la Cattedrale di San Vito (dove sono conservate le reliquie più importanti della Chiesa cattolica boema: quelle dei santi Vito, Venceslao, Adalberto, Sigismondo e Giovanni Nepomuceno, patrono della Boemia), il Ponte Carlo (Karlův most), il Muro di Lennon, il vecchio cimitero ebraico e il quartiere di Nové Město con il suo municipio, Novoměstská radnice, visitammo il campo di concentramento di Theresienstadt.

"Il campo di concentramento di Theresienstadt (noto anche come ghetto di Theresienstadt), venne fondato presso la città fortezza di Terezín (in tedesco, appunto, Theresienstadt) che attualmente fa parte della Repubblica Ceca, e venne utilizzato dalla Gestapo tedesca durante la Seconda guerra mondiale.
Il 10 giugno 1940 la Gestapo prese il controllo di Terezín e trasformò in prigione la piccola fortezza e, dal 24 novembre 1941, l'intera cittadina venne destinata a ghetto dopo essere stata cinta da un muro.
Propagandisticamente venne presentato come il modello nazista di insediamento per ebrei, ma nella realtà era un campo di concentramento. Theresienstadt, inoltre, servì da campo di transito per gli ebrei diretti ad Auschwitz e ad altri campi di sterminio.
Il campo di Theresienstadt venne originariamente concepito per l'imprigionamento di ebrei privilegiati provenienti dalla Germania, dalla Cecoslovacchia e dall'Austria. La città di Terezín era già conosciuta per i numerosi artisti che vi risiedevano e per la ricca vita culturale e, dopo lo scoppio della guerra, molti importanti artisti, diplomatici, letterati e giuristi provenienti dalla Germania, dall'Austria e dalla Cecoslovacchia vi vennero deportati, trovandovi, nella maggior parte dei casi, la morte.
Le condizioni di Theresienstadt erano molto difficili: in una zona precedentemente abitata da 7.000 cechi si trovarono a convivere oltre 50.000 ebrei. Il cibo era scarso e nel 1942 morirono almeno 16.000 persone, inclusa Esther Adolphine (una sorella di Sigmund Freud.
Vennero deportati a Theresienstadt circa 144.000 ebrei, dei quali un quarto (33.000) morì nel campo principalmente a causa delle pessime condizioni (fame, stress, e malattie, principalmente di tifo esantematico verso la fine della guerra). Circa 88.000 vennero deportati successivamente ad Auschwitz e presso altri campi di sterminio. Quando la guerra finì solo 17.247 erano sopravvissuti
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Passare sotto questa scritta mi sembrò come se stessi vivendo in un film.
C'era il sole e nonostante fosse Aprile, a Praga faceva caldo, era primavera.
Mi sembrava una beffa.Il rumore dei nostri passi sulla ghiaia spezzava il silenzio assoluto che domina tutto il campo.
Anche sforzandomi non riuscivo a concepire come la mente umana avesse potuto genere tanto dolore, morte e orrore.
Avevo già letto Il Diario di Anna Frank, visto Schindler's list e La Vita è bella ma vedere questi luoghi con i propri occhi è tutto un'altro cosa.
Con i miei compagni di classe girai per le strade del campo, ascoltando la voce della guida, poi entrammo in una delle tante celle.
E' questo che non dimenticherò mai: in una stanza piccola, un 5 metri x 5, dove noi che eravamo una quarantina di ragazzi non riuscimmo ad entrare tutti, avevano vissuto più di cento persone contemporaneamente.
Inconcepibile. Irreale. Disumano.
E' un'immagine che mi porto dentro e che con gli anni non perde l'intensità delle emozioni che ho provato quel lontano giorno.

27 gennaio per non dimenticare.

2 commenti:

  1. Non c'è nulla da aggiungere. Senza parole davanti a realtà terrificanti come questa...

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  2. Terezin, ci sono stata! oh mio dio che tristezza!

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