venerdì 28 maggio 2010

settimana senza accendere i fornelli....piano miseramente fallito!!


Le intenzioni c'erano, la buona volontà pure ma poi la mancanza di organizzazione, le tentazioni e la voglia di pasta asciutta hanno preso il soppravvento...quindi abbiamo provato e apprezzato questa favola ricetta di http://www.gomamma.it/mezze-maniche-con-il-tonno-e-le-olive-841/

Provatela troppo buona!!

Un amore di Papà


La figura del Papà non mi è stata mai troppo chiara.
Da quando avevo 10 anni il mio non vive piu' con noi e degli anni precedenti ho solo ricordi sbiaditi...una domenica di sole, noi tre vestiti con gli abiti belli e siamo con lui che ci compra un ovetto kinder...una gita al mare...una pasquetta fredda con la famiglia ad arrostire carne alla brace.
Questi ricordi hanno però un sapore amaro.
Ogni volta c' era sempre un gesto, una frase, un comportamento che rovinava la situazione così tutte le migliori intenzioni con la quale mia madre le affrontava, quelle rare occasioni in cui lo si vedeva coinvolto nella nostra vita andavano a farsi benedire.
Lasciandoti dentro un qualcosa di negativo che ti faceva riempire gli occhi di lacrime di rabbia e rancore perchè sapevi che non era giusto ma potevi solo sopportare e far finta di non aver percepito la sua insofferenza nei nostri confronti, la sua voglia di fare altro, di essere altrove con altre persone...
Non ho ricordi di mio padre che gioca con me o con mia sorella, forse qualche immagine solo di lui con mio fratello ancora bambino.
Non ho ricordi di mio padre che mi prende in braccio o per mano, che mi fa ridere, che mi rincorre, che mi da un bacio...

Oggi sono mamma e insieme al PapàPasticcione cresciamo il Cucciolo.
Sbagliando ogni giorno cerchiamo di svolgere questo difficile e mai scontato lavoro di genitori nel migliore dei modi, impiegando tutte le nostre energie e risorse.
Quando arriva la sera, chiudendo gli occhi speriamo di aver dato il massimo di noi stessi nel bene e nel male nell' accudire il nostro adorato Cucciolo.
Solo ora sto imparando a conoscere un papà, a capire cosa significa questo speciale rapporto padre-figlio che, a differenza di quello mamma-figlio, non si instaura nel giorno stesso che scopri che il test di gravidanza è positivo, ma che si costruisce piano piano, con infinita pazienza e devozione, dando vita ad un rapporto unico e speciale.
Per me oggi l' immagine del papà è lui, mio marito, il PapàPasticcione.
Il PapàPasticcione che sorride al Cucciolo quando combina qualche guaio e a me quando indosso un abito particolare;
Che rimette a posto la cucina mentre io me ne vado a letto.
Che sa cucinare le pappe al Cucciolo, che ostenta la massima tranquilità nel dargli da mangiare anche se la pastina è in ogni luogo e in ogni dove grazie alle sue mirabolanti sputacchiate.
Che si dimentica di lavargli la mani o di portarsi il biberon con l' acqua quando escono a fare una passeggiata.
Che passa l' aspirapolvere e che stende i panni.
Che rincorre il Cucciolo per terra, facendolo ridere con quella sua dolce e rigogliosa risata da lattante.
Che sa sdrammatizzare le mie ansie e paure quando il Cucciolo sbatte la testa e piange disperato!!
Che sa farmi tornare il sorriso con una battuta.
Che sa cullarlo e inventarsi una ninna nanna tutta sua, dolce e ironica al tempo stesso, proprio come è lui nella vita di tutti i giorni.
Che gli mette sempre storto il pannolino, che gli lascia cucciarsi il tubo della crema per il sederino mentre lo cambia, che lo veste dei mille colori dell' arcobaleno alla faccia degli abbinamenti (eh lui è un anticonformista!), che lo bacia e lo spupazza facendogli il solletico!!

Per me oggi la parola "Papà" è sentire la voce di nostro figlio chiamarlo DADA'.
E' solo grazie a lui che ho imparato ad assaporare il gusto dell' Amore che ci lega indissolubilmente.

Questo post partecipa al
blogstorming

martedì 25 maggio 2010

La mia personale esperienza di downshifting


Prima di questa mia esperienza di vita nel cuore dell' Alta Irpinia (come piace definire questo mio essere tornata alle origini!), vivevo a Roma, piu' precisamente a Dragona (nome alquanto trush per una località che lo è ancora di piu'!!!), XIIIma circoscrizione, litorale laziale a 15 km dal mare.
Ho lavorato per ben 6 anni nella stessa azienda di spedizionieri doganali a Fiumicino, quando sono entrata avevo solo 19 anni, mi ero diplomata da 2 mesi.
Mi sentivo ancora un' adolescente in piena fase problematica, ero indifesa, ingenua e poco consapevole della vita oltre il liceo.
Il primo giorno non lo dimenticherò mai!
Mi sono sentita come un agnellino buttato nella gabbia dei leoni.
E così giorno dopo giorno, anno dopo anno, facendo gavetta VERA, lavorando anche 12 ore al giorno, mangiando un panino sulla scrivania, urlando, arrabbiandomi, piangendo (eh si quante lacrime ho versato) sono diventata GRANDE, sono cresciuta sia professionalmente che personalmente diventando la persona che sono oggi!!
Ogni mattina mi infilavo in code mostruose che per percorrere 7 km impiegavo almeno 40 minuti, tra prima e seconda, bruciando la frizione.
Mai un'ora di permesso, ferie solo comandate e massima, assoluta dedizione!
Poi arriva il giorno che ormai sono una di loro, che mi portano in giro per clienti a fare il "commerciale", che sono il quasi braccio destro del capo, che qualcuno ha il mio numero di cellulare privato e mi chiamano ad ore impssibili, che anche la mia opinione ha importanza nelle riunioni di rito, che forse partirò per il prossimo incontro con i corrispondenti americani negli States.
Arriva il tempo di cogliere i frutti del mio tanto sudato e meritato percorso lavorativo e cosa faccio?!
Mollo tutti.
Lavoro.Casa.Famiglia.Amici e forse pure una discreta possibilibilità di carriera.
Una sera, siamo al solito incontro con le amiche, beviamo una tisana sulla terrazza dell' amica A., è settembre credo.Sgancio la bomba!!
Mollo tutto.Cambio vita.Città.Forse mi sposo!
La prima domanda non è stata dove vai, ma con chi ti sposi?!
Avevo tenuto nascosto a loro che confidavo i miei piu' intimi segreti che mi sentivo e vedevo nuovamente con il mio Amore di sempre, il mio Primo amore, quello che mi aveva spezzato il cuore a 17 anni e riconcorsa per i successivi.

Anno 2010, sui vari blog incontro una parola "downshifting".Eccheèè?!!

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

"Semplicità volontaria è, in lingua italiana, il neologismo che definisce quello che, principalmente nel mondo anglosassone, viene chiamato all'interno del mondo del lavoro il downshifting - parte integrante del più vasto concetto del lifestyle, lo stile di vita, o simple living, del vivere in semplicità - ovvero la scelta da parte di diverse figure di lavoratori - particolarmente professionisti - di giungere ad una libera, volontaria e consapevole autoriduzione del salario bilanciata da un minore impegno in termini di ore dedicate alle attività professionali, in maniera tale da godere di maggiore tempo libero (famiglia, ozioso relax, hobbystica, ecc.)".

E anche:

"Va da sé che alle spalle di una tale scelta paiono esservi motivazioni altre e alte, come una maggiore considerazione per i temi dell'ecologia, della salute fisica e psicologica e, in ultima analisi, per una visione della vita in minore chiave consumistica (dove l'equazione meno lavoro meno guadagno pare fare fede a sufficienza), oltre che per un recupero di valori da tempo dati per superati come una rivalutazione dell'ozio un recupero del concetto di lentezza, i mali che una economia drogata può portare con sé".

Per me ha significato abbandonare la metropoli, la capitale, il mare per rintanarmi in un paesino di circa 1900 anime, nel cuore delle montagne; sposarmi, avere un bambino; essere disoccupata e ora nuovamente occupata ma part-time (ovviamente);vivere in 3 con lo stesso stipendio con il quale soppravvivevo da sola stando ancora a casa dei miei.
Tagliare quella morsa che mi attanagliava il petto, quel correre incessante per fare anche solo la spesa la sera al supermercato, quello stress nevrotico da coda allo sportello della posta, della banca, del medico, della farmacia.
Quel fare i conti con le spese mille volte e non trovarsi mai in positivo a fine mese.
Lasciare un lavoro da impiegata per dedicare un anno della mia vita agli altri svolgendo il servizio civile; ritrovare un senso di appartenza al luogo e alla comunità; essere un cittadino e non un numero.
Rinunciare a tutte quelle cose superficiali che quando le hai credi che non possano non esistere e che quando non le hai piu', nemmeno ti mancano!
Ritrovare il sorriso, la voglia di comunicare e stare con gli altri; assaporare quella serenità interiore che solo il silenzio di una chiesetta di campagna può regalarti.
Ma soprattutto guardarmi allo specchio e rendermi conto che quella ruga profonda che mi segnava la fronte, troppo spesso accigliata, preoccupata e pensierosa non c'è piu'!E'sparita!!

Vorrei parlarvi ancora del "downshiting" della nostra famiglia ma credo che lo farò in un altro post, perchè questo mi sembra già troppo lungo e non voglio annoiarvi ancora!

settimana senza accendere i fornelli

Mammafelice organizza la settimana senza accendere i fornelli, una specie di sfida in cui è vietato usare i fornelli, il forno, il bollitore e chi ne ha piu' ne metta.
Una settimana all' insegna delle verdura fresche, della frutta e di tanti piatti facili, veloci, gustosi anche se non sempre dietetici!!
Ho deciso di partecipare ma nun ce la posso fà ad organizzare un planning per l' intera settimana così ogni mattina pubblicherò un post con il menù per la cena (se riesco anche a pranzo ma credo che opteremo per mangiare dai suoceri considerato la settimana di fuoco che ci aspetta!).
Quindi eccoci a noi!
Per oggi questo è il menù:
25 Maggio 2010
Cena
Insalatona
Lattuga
qualche foglia di rucola
pomodorini
olivere verdi e nere denocciolate
ravanelli tagliati sottili
carote a listarelle
finocchi

Pane integrale e formaggi vari freschi e/o stagionati

Per accompagnare il tutto: un bicchiere di buon vino bianco.

Domani cercheremo di non accendere i fornelli nemmeno per la colazione e quindi caffè al bar!!!Ah ah ah ah

mercoledì 19 maggio 2010


Ieri si è svolta la 10ma Tappa del Giro d'Italia, da Avellino a Bitonto con furore passando per l' Ofantina!Ecchisenefrega dirà qualcuno e pure io!!
Perchè fino a ieri non sapevo nemmeno che si stesse svolgendo il Giro comunque per motivi di logistica, sicurezza e organizzativi.... Surprise!!!Ofantina CHIUSA!Dalle 9.30 alle 14.00!!
L' Ofantina è la strada che DEVO necessariamente percorrere tutte le sante mattine per arrivare sul posto di lavoro!!
Alle 11.00, terminato il mio turno, esco e mi avventuro per misteriose e tortuose strade interne, ovviamente tutte in salita che per una che soffre di vertigini come me che sta male anche quando alla tivvu' proiettano immagine dall'alto (ORRORE!!) dei grattacieli di NY o qualche altra città degli USA, vi assicuro che ci vuole coraggio a guidare avendo sulla sinistra, ok l' ammetto un panorama incantevole sulla vallata e sulle vette delle montagne ma anche uno strapiombo da mancare il fiato porcazozza!!
Proseguo sempre dritta, come dice mia mamma "tutte le strade portano a Roma" e in questo caso ad Aquilonia.
Chiedo informazione ad un ignaro e raro passante, incontro anche qualche ciclista, e penso che forse anche lui si è perso come me!
Percorro kilometri e kilometri senza l'ombra di una casa, salgo, scendo, giro, curva a destra, tornante a sinsitra e filamente non so come ma arrivo a casa!
Ieri una giornata che sarebbe trascorsa come tante, grazie ad un "piccolo" diversivo, mi ha regalato un meraviglioso e inaspettato tour dell' Alta Irpinia.
Nel cuore di boschi di querce e castagni, nel silenzio piu' assoluto di una natura incontaminata, spezzato solo dal rumore della mia macchina, sotto il sole tiepido di questa primavera un pò pigra ho scoperto e visto, posti e luoghi che sembrano il fermo immagine di un'epoca ormai perduta.

martedì 18 maggio 2010

Perdonare sempre, ma dimenticare mai. Giovanni Giolitti


Mi chiedo se veramente può esistere il perdono, nel senso di perdonare, dimenticare, mettere in un angolo della memoria i gesti, le parole, le mancanze che ti hanno fatto soffrire.
O forse è proprio qui il mio errore, perchè appunto perdonare non significa dimenticare ma prendere atto di quello che ci ha fatto soffrire, razionalizzare e cercare di esprimere i propri sentimenti al riguardo, in modo tale che questa negatività diventi energia positiva.
La mia domanda rimane sospesa tra i fili della mia coscienza...non lo so!
E' forse la mia piu' sincera risposta!
A volte credo di non poterlo fare, di non essere in grado di voltare pagina e concedere ancora fiducia a chi mi ha fatto del male e poi mi rendo conto che mi sono contraddetta e di aver già saputo perdonare qualcuno, forse è il grado di sofferenza a stabilire la capacità o meno di perdonare.
Gli specialisti sostengono che perdonare sia terapeutico, per ritrovare un equilibrio interiore, per riacquistare la serenità, per liberarsi dei pesi morti del passato.
Arrivare al perdono implica un doloroso e tortuoso cammino interiore, bisogna rispettare questi termini per poterci arrivare ed essere consapevole di ciò che si è raggiunti.
Qualche anno fa dalla mia condizione di figlia, credevo che fosse possibile, ero molto piu' disponibile, credevo che sbagliare fosse una debolezza dell' animo umano e quindi imprescendibile nel carattere di alcuni adulti un pò "deboli", credevo all' apertura mentale nei confronti di chi pensasse che essere genitori fosse anche far soffrire i propri figli.
Oggi sono mamma e credo che mai potrei girare le spalle al mio Cucciolo e dirgli un giorno di cavarsela da solo ad affrontare la Vita!
Essere mamma significa per me accompagnare i propri figli lungo il loro percorso, di essere vicino a loro per tendergli la mano quando cadano, per incoraggiarli a non abbattersi alle prime difficoltà, esserci nel giorno del loro matrimonio e presenti in tutti i momenti belli e brutti che lo renderanno la persona che sarà, condividere la stessa condizione di genitore per crescere ancora insieme e non lasciarsi mai.
Il 1° Aprile 2009 è nato il Cucciolo e quel giorno è nata una nuova Anna.
Sono nata come mamma e come genitore e smetterò di esserlo solo il giorno in cui il mio cuore cesserà di battere!
Ed è forse per questo che oggi per me è piu' difficile perdonare.

venerdì 14 maggio 2010

Il primo give away di Gomamma.it


Per la par-condicio, visto che ho appena vinto un libro per me, partecipo anche questo primo give away di http://www.gomamma.it/giveaway-go-mamma-regala-le-storie-di-nonna-bruna-631/ , in palio un libro per bambini, che al Cucciolo piacerebbe moltissimo!!
Gomamma è un blog che ho scoperto da poco ma che trovo veramente interessante, pieno di idee e spunti di riflessioni!
Sia mai che vinca anche questo!Ah ah ah
Bè io ci provo!!

giovedì 13 maggio 2010

Ho vinto!!



Il premio del 1° candy del blog "ilcircolovizioso08.blogspot.com è "Lettera sulla Felicità" Di Epicuro
Lo vedete qui di fianco!
E udite udite.....la vincitrice sono IO!!
Ho vinto ho vinto ho vintooooooooo!!!!!!!
Grazie Polepole per avermi scelta, Sono troppo contenta!!Grazie grazie grazie!!Vincere questo candy mi ha riempito di gioia così mia cara polepole il circolo vizioso della felicità non si è fermato anzi continua grazie a te e a questa bellissima iniziativa!
A chi dedico il mio premio?
(Manco fossi la Angelina Jolie di turno al Golden Globe!Ah ah ah!)
A mio marito, a lui che mi ha ispirato questo racconto, a lui che ha dato un senso alla mia vita e insieme abbiamo dato la vita ad un altro esserino, che amiamo alla follia!
La vita è strana e ci riserva tante soprese.
Mio marito per riconquistarmi, dopo anni di corteggiamento attivo e non, mi regalò un libro "La ricerca della Felicità" del Dalai Lama e ora vinco il mio primo candy, grazie a lui e cosa vinco?
Un libro sulla felicità!!
E proprio il caso di dire che Lui è la mia Felicità!
Grazie Amore Mio!!
Ok, ora mi riprendo e bando alle smancerie ecco qua il racconto che ho inviato per partecipare al candy:



Ciao ti ho scoperta tramite Antonella di Attimi di Letizia e partecipo volentieri a questo bellissimo giveaway!Per me la felicità è l' insieme di tanti piccoli tasselli che rendono la nostra vita unica.E questi sono i tasselli del puzzle della felicità che rendono la mia vita speciale!


- Andrea che mi aspetta al mio ritono a casa sulle scale, con il suo sorriso a 7 denti e mezzo, i suoi occhietti felici ed emozionati e sentirlo dire NANANANANAN cioè mamma!


- alzarmi alle 5.15 e trovare la colazione preparata dal mio maritino, calda e già pronta sulla penisola della cucina


- chiudermi in casa, staccare telefono, citofono, cellulare e dormire 2 ore sotto il piumone mentre fuori piove


- aprire la posta e trovare una mail di un'amica lontana


- comprare un pantalone di taglia 44 e non 46/48


- uscire a fare una passeggiata mano nella mano con mio marito Beniamino, Andrea nel passeggino, in un tiepido pomeriggio di primavera di un giorno qualsiasi.


- sapere che per mio marito sono ancora donna e non solo mamma


- la sera quando tutto tace, guardare Andrea dormire calmo (momentaneamente!) nel suo lettino e notare i particolari del suo viso che lo rendono unico nella sua miscela di piccole somiglianze


- sapere cosa vi rende felici!!Grazie grazie di cuore e se non vincerò almeno avrò ricevuto tante bellisime emozioni dalla lettura di questi commenti!





Ecco cosa ha scritto polepole sul suo blog(è solo una parte, vi invito a leggere tutto il post!):



"I soci del CircoloVizioso, dopo accurato esame dei fatti, attenta valutazione delle argomentazioni, disamina delle richieste e delle immagini allegate ad esse, preso atto della forte volontà di essere felici di tutti i partecipanti alla tenzone
DECRETANO
che il vincitore del primo candy del CircoloVizioso, “Regalare Felicità”, è Anna, del blog annainirpinia.blogspot.com
MOTIVAZIONI:
Anna, con il suo puzzle di motivi per essere felici, ci ha ricordato che siamo anche noi un puzzle di sentimenti, di emozioni e di sensazioni, e che se siamo mamme non dobbiamo scordarci che siamo anche donne! E soprattutto ce lo devono ricordare i nostri mariti o chi per essi (e se se lo scordano abbiamo l’obbligo ed il diritto si ricordaglielo noi... ;) )
Il CircoloVizioso si impegna ad approfondire questo tema, in successivi post e con la collaborazione di tutti coloro che vorranno partecipare.
Il CircoloVizioso inoltre



DECRETA



che tutti i partecipanti al primo candy del CircoloVizioso, “Regalare Felicità”, hanno diritto ad essere premiati, con un piccolo premio simbolico e beneaugurante, per ringraziarli della loro partecipazione ed esortarli a non smettere mai di cercare motivi semplici per essere felici



MOTIVAZIONI E MENZIONI SPECIALI



Tutti i partecipanti hanno dato uno spunto in più per rendere felici anche gli altri, per aprirgli gli occhi e mettere in luce qualcosa che magari si era dimenticato, o dato troppo per scontato.
I soci del CircoloVizioso propongono inoltre MENZIONI SPECIALI per i seguenti partecipanti:



- Gabri per la tenerezza suscitata da quelle manine minuscole in ogni buco della faccia...
- Tatti, per la delicatezza e la forza di quella splendida percezione
- Lizzy, per l’originalità e la bellezza delle immagini che ci ha regalato
- Rita, per l’entusiasmo con cui affronta tutto (e perché era anche il suo compleanno! Tanti Auguri!!!)"
In ogni caso oltre a me che sono la vinicitrice simbolica del suo primo candy, Polepole che è una persona estremamente generosa, invierà a tutti i partecipanti un meritatissimo premio!
Grazie ancora!






lunedì 10 maggio 2010

Della serie....


Domenica, come Vi avevo preannunciata ad Aquilonia si è svolta l' annuale festa per il santo patrono San Vito (piccolo!).
Alle 11 finalmente usciamo di casa e a piedi ci incamminiamo per andare alla Badia.
E' una giornata soleggiata, tiepida e un pò ventosa (ad Aquilonia il vento non manca mai!).
Al Cucciolo ho messo pantaloni di cotone blu, camicia bianca,gilet blu, giacca sportiva blu a righe bianche (quella della foto del compleanno!Vedi foto post "e questi siamo noi!")....e visto che ogni scaraffone è bell a mamma soia, era proprio un fighettino!
Io e il PapàPasticcione ci abbiniamo indossando anche noi capi blu e bianchi (è stato solo un caso, non pensate che siamo così maniaci!Ah ah ah)
Una volta arrivati, incontriamo la moltitudine di parenti, amici, conoscenti, ect ect e ahimè comincia la trafila dei consigli/suggerimenti non richiesti.
XXX1: "Qua al sole fa caldo, l' hai portato il cappellino con la visiera?"
IO: "e NO!C'è vento gli ho messo quello di cotone e poi quello con la visiera non lo sopporta e se lo toglie!
Ci spostiamo all' ombra perchè al sole senza cappellino non si può stare.
XXX1:"qua all' ombra co' sto vento fa freddino però!Mettigli il cappellino di cotone!"
io: "ecchec@@o" penso mo me so rotta le p@@e ma sto zitta!
XXX2:"ma non avrà caldo nel passeggino con il giubbino addosso?!"
IO:"No sotto ha solo la camicia di cotone, non è sudato e non si lamenta, quindi credo che sta a posto!
Dulcis in fondo....
XXX3 si avvicina, con aria da "te lo dico così eviti di fare brutta figura", mi sussurra e sancisce: "queste scarpe sono piccole!Hai visto che giu' alla cappella non riusciva a camminare?!"
IO:"le scarpe sono numero 21 e lui porta il 20!Forse non riusciva a camminare perchè lo fa da solo un mese e il terreno scoscieso e pieno di sti C@@zi di sanpietrini (sarò lo stesso architetto della piazza, mah?!) non sono l' ideale per il suo ancora precario equilibrio!"
Allora qua lo dico e qua non lo nego: "Sarò pure na madre sciagurata, ma della serie...fatemi un pacco di ca@@@@i vostri!!

Another one....Book candy di Mammafortunata


Che ci posso fare?!Io adoro i libri, il profumo della carta un pò ingiallita dal tempo, mi piace tenerli in mano, chiudere gli occhi e ritornare con la mente alle emozioni che mi ha regalato leggerle quel libro, mi piace vederli allineati ma anche no nella mia pseudo liberia per ora costituita dal cornicione della scala ( ma a breve arriverà quella vera fatta di scaffali, legno e tutto il resto)
Anche se non ho tempo per dedicarmi alla lettura come vorrei , cerco di mantenere viva questa mia passione in quei pochi ritagli concessi dal Cucciolo e quindi partecipo anche al Book Candy di Mammafortunata per festeggiare il 2° compleanno del Blog, in palio c'è il libro "Alla fine del silenzio!
Le regole le trovate sul suo blog, partecipate numerosi!
Naturalmente tanti auguri alla padrona di casa!!

venerdì 7 maggio 2010

Domenica 9 Maggio



Domenica 9 Maggio sarà la Festa della Mamma e ad Aquilonia si celebra la Festa del Santo Patrono S.Vito (piccolo).
Per me questa festa era le scarpe di pelle lucida, nuove, comprate per l' occasione, la prima maglietta a maniche corte della bella stagione,le calze di filo bianche, la gonna leggera, larga, era l' aria ancora un pò pungente ma anche il primo sole, le margherite e il profumo di ginestre che ti accoglie ancora oggi quando percorri la strada per scendere alla Badia, era la pizza al pomodoro calda e la coca cola fresca, era la possibilità di comprare un giocattolo nuovo, uno solo però e che avesse il prezzo concordato prima di uscire con mamma a casa!
Nella mia mente ci sono impressi gli odori dei fiori, delle candele e i canti delle donne devote al santo.
La moltitudine di gente, alcuni venuti da Torino, Milano, Bologna, qualcuno anche dalla Germania o dall' America, tutti ben vestiti, gli uomini in giacca e cravatte e le donne con i tacchi ed io da bambina mi chiedevo "ma non avranno mal di piedi?!!".
La processione, la strada da fare, in salita che dalla Badia ti riporta al paese, il caldo, l' acqua presa alla fontana di San Vito, dove un tempo le nostre nonne andavano a lavare i panni e le coperte in primavera, la benedizione e poi....
E poi l' immancabile pasta al forno a casa di mia nonna Anna, l' agnello e i dolci!
Ci riunivamo quasi tutti ed era un modo per stare insieme, zii e cugine, noi e i nonni per condividere un giorno di festa!
Domenica non sarà così, non ci riuniremo a casa dei nonni, perchè ormai siamo grandi e ognuno di noi ha la sua vita, qualcuno ha preso strade lontane, qualcun' altro invece non fa piu' parte di quella che un tempo io chiamavo la mia famiglia!

giovedì 6 maggio 2010

I baci sono contagiosi


Ieri sera, io e il PapàPasticcione, sul divano ci diamo un bacio, il Cucciolo ci guarda, prima guarda me, poi il papà e con quell' aria da furbacchione, si avvicina e mi da un bacio!!E poi ride ride ride come chi la sa lunga..
Ok ancora non è capace a fare anche lo schiocco ma è stato così tenero!!
Poi ovviamente è scappato a giocare senza curarsi minimamente di noi due!!
E io che volevo un Cucciolo tutto coccole e tenerezze mi è capitato un bambino non molto incline alle smancerie!!Va bè, mi accontento del bacio di ieri!
Come diceva Mammagiovane in un post di qualche giorno fa, i bambini imparano ciò che vivono.
Cresciamoli nell' Amore,nella tenerezza,nelle coccole, nella dolcezza così da grandi sapranno che a volte un bacio vale piu' di mille parole!

Museo Etnografico "Beniamino Tartaglia"


Uno degli obiettivi per i quali ho deciso di aprire questo blog è anche per far conoscere l' Irpinia e soprattutto Aquilonia, il paese dove vivo.
Così oggi volevo segnalarvi questo posto speciale, il Museo Etnografico di Aquilonia, ideato dal Prof. Beniamino Tartaglia e ora a lui intitolato.
Qui di seguito trovate l' intervista al Direttore del Museo Arch. Donato Tartaglia.
Se la lettura vi incuriosirà, Vi aspettiamo per una bella e indimenticabile gita nel nostro paesino!
Buona Lettura

Un viaggio tra i vicoli di un ideale centro storico… nella storia e nei ricordi
di Marina Greco (Blog Aquilonia. Interviste Musei)

Intervista all’Architetto Donato Tartaglia, direttore del Museo Etnografico “Beniamino Tartaglia” di Aquilonia:

Come è nato il museo?
Il Museo Etnografico di Aquilonia è nato dall’intuizione del Prof. Beniamino Tartaglia, prematuramente scomparso nell’estate del 2006. La prima sezione sperimentale viene inaugurata nel dicembre del 1996, ed a partire da quella data, grazie ad un solidale clima di collaborazione alimentato dal Prof. Tartaglia, tra tutte le più svariate espressioni della comunità locale, giovani, contadini, operai, professionisti, il Museo Etnografico di Aquilonia è diventato un riferimento non solo culturale, ma anche programmatico per tutto il territorio regionale ed interregionale.
La partecipazione spontanea e disinteressata, sia nella esecuzione dei lavori necessari alla realizzazione dei percorsi espositivi, sia nella donazione degli oggetti, è l’elemento caratterizzante la nascita di questa singolare struttura museale.
Il Museo Etnografico di Aquilonia rappresenta la collettiva e condivisa ricomposizione di un luogo dove la comunità locale ha “riannodato” i propri legami con la propria identità; legami violentemente recisi a causa degli eventi sismici del 23 luglio 1930.

Qual è il patrimonio che lo caratterizza?
La singolarità del Museo Etnografico di Aquilonia, oltre che essere rappresentata dalla “dimensione” della struttura museale: 13.000 circa gli oggetti esposti; 1.500 mq di superficie destinata ai percorsi museali; 130 circa gli spazi tematici espositivi; una biblioteca specialistica ad indirizzo demoetnoantropologico, una sala polifunzionale, completamente attrezzata, per proiezioni, convegni e manifestazioni, sta nella originalità degli allestimenti: non scontate e sempliciste esposizioni di oggetti, ma filologiche ricostruzioni di ambienti di vita e di lavoro offerte ai visitatori in una sorta di viaggio tra i vicoli di un ideale centro storico dove si affacciano, in un susseguirsi intrigante, botteghe artigiane e spazi di vita vissuta.

Cosa attira di più i visitatori?
Il Museo di Aquilonia non rappresenta “il luogo in cui sono archiviati i documenti della sconfitta di una cultura legata alla tradizione, ma il centro di attività e percorsi di interesse socio-antropologico, carichi di contenuti. È un grande libro di storia scritto con il linguaggio muto degli oggetti della cultura materiale, che subito affascina e coinvolge. È un affresco onnicomprensivo: non c’è aspetto della vita, anche marginale, che non vi sia rappresentato e documentato. Varcandone l’ingresso, ci si sente come inghiottiti dalla macchina del tempo; e sembra di essere non in un Museo, quali spettatori passivi, ma calati in una realtà vivente.”
Così il Prof. Tartaglia presentava il “suo” Museo, ed è in questo modo che il Museo viene “offerto” alle migliaia di visitatori che annualmente lo visitano, e le loro emozionanti reazioni stanno a testimonianza dell’efficacia e dell’originalità dell’articolazione espositiva.

Quale opera o collezione le piace personalmente di più?
La complessità ed articolazione della logica espositiva dei circa 13.000 oggetti esposti rappresenta l’elemento qualificante del Museo, oltre, come già detto, l’originalità degli allestimenti strutturati per “ambienti”.
Tutti gli attrezzi e gli oggetti esposti, anche il più semplice e minuto, contribuiscono a disegnare un “affresco” storico-museale finalizzato a coinvolgere, anche emotivamente, il visitatore offrendogli l’occasione unica di “viaggiare” nella storia e nei ricordi.

Qual è la valenza didattica del suo patrimonio? Come e con quali risultati si rivolge agli studenti?
L’organizzazione dei percorsi espositivi è stata progettata e strutturata soprattutto riservando ampio spazio alla loro fruizione didattica. L’interesse che il Museo Etnografico stimola non è esclusivamente riservato a chi ha avuto rapporti con un contesto storico scomparso, ma anche e soprattutto alle nuove generazioni.
Uno degli obiettivi programmatici posti alla base del progetto Museo sta proprio nella dichiarata volontà di coinvolgimento attivo di alunni e studenti al fine di renderli protagonisti della costruzione del proprio sapere, facendo loro rivivere moltissimi aspetti di un’antica civiltà.
L’attività museale classica è supportata in tale direzione di materiale fotografico d’epoca, di video, di CD ROM, di interventi di animazione e di pubblicazioni dei “Quaderni del Museo”, pubblicazioni specialistiche modulate su specifici contenuti.
Il Museo si offre quale interlocutore attivo nei rapporti con le scuole delle Regioni limitrofe proponendo percorsi didattici e adeguando, su specifiche esigenze dei docenti, originali occasioni didattiche a supporto ed integrazione della canonica attività scolastica.

Ci sono appuntamenti clou e rassegne prestigiose da non perdere?
L’appuntamento da non perdere assolutamente è la “visita il nostro Museo”. E’ un’ esperienza del tutto unica ed emozionante che permette di passeggiare tra le botteghe artigiane, passare davanti al salone del barbiere o ascoltare il battere del martello sull’incudine del fabbro o “sentire” in lontananza il richiamo di qualche artigiano ambulante e “vedere” il contadino che, ebbro di qualche bicchiere di vino, accompagnato da un organetto, canta stornelli locali che rinviano a paradossali e arditi riferimenti.
Il Museo è anche luogo di animazione e produzione culturale, vengono organizzati momenti di fruizione collettiva, di confronto e studio; ultimamente è stato organizzato un convegno regionale sul sistema dei musei etnografici campani; stiamo nella fase di organizzazione di una serie di appuntamenti denominati “Una Notte al Museo”.

Quali sono i servizi che offrite ai visitatori?
I nostri ospiti sono accompagnati con consolidata cordialità dalle nostre guide che offrono la completa assistenza durante la visita del Museo e per chi ha ancora voglia di immergersi nello specifico territoriale offriamo la possibilità di accompagnarli nella visita nel non lontano “Parco Archeologico di Carbonara” (la vecchia Aquilonia distrutta dal sisma del 23/07/1930 oggetto di un originale intervento di recupero), o di visitare un nostro altro Museo, situato nel centro antico, “Il Museo delle città Itineranti”. Stiamo dotando il Museo di un sistema audioguide, in sei lingue, e di palmari in modo di offrire, a chi ne ha voglia, una fruizione autonoma e personale.
La consultazione del patrimonio librario ed audiovisivo della nostra biblioteca è a disposizione per chi ha voglia di ulteriormente approfondire specifiche tematiche o eventi storici.

Quale ruolo assolve, dal punto di vista sociale e culturale, nell’ambito territoriale?
Il Museo inizialmente nato quale atto di amore verso la propria terra e la propria storia, è diventato oltre che un polo culturale, soprattutto grande attrattore turistico.
Il Museo Etnografico, il Parco archeologico di Carbonara , il “Museo delle Città itineranti” rappresentano l’Eccellenza attrattiva del territorio che ha determinato e stimolato un effervescenza imprenditoriale nel settore della ricettività turistica.
L’esperienza singolare della vicenda Museo è stata assunta a riferimento anche oltre l’ambito regionale quale virtuosa operazione di stimolo culturale ma soprattutto di stimolo alla crescita socio-economica.
In un territorio, quello delle aree interne della Campania, dove l’industria non è mai arrivata e dove l’agricoltura è puro assistenzialismo, la sfida pensata, ed in parte vinta, è stata quella di puntare sulla valorizzazione della propria identità storico-culturale quale occasione di sviluppo.
Resta molto da fare, ma la soddisfazione per gli obbiettivi raggiunti è, ad oggi, consolidato patrimonio collettivo.

Come immagina il museo da qui a dieci anni?
Il fermento programmatico che il territorio sta vivendo in questa fase storica, anche in relazione alla prossima fase di attuazione delle politiche di coesione per il periodo 2007/2013, è indirizzato alla definizione, per queste aree, di reali condizioni per poter proporsi sul mercato del turismo culturale ed storico-ambientale con forti caratteristiche identitarie.
In questo stimolante orizzonte il Museo Etnografico di Aquilonia si candida ad essere attore e promotore di ulteriori azioni culturali finalizzate a consolidare ed implementare il suo già rilevante ruolo di riferimento sullo scenario interregionale.

Riferimenti:
Museo Etnografico “Beniamino Tartaglia”
Via Carbonara - Aquilonia
Telefono e Fax: 0827-83826
Sito web: www.aquiloniamusei.it
Indirizzo email: aquiloniamusei@tiscali.it - direttore@aquiloniamusei.it

mercoledì 5 maggio 2010

Blog Candy di machedavvero.blogspot.com - vi-presento-il-mio-libro.


Evvai un altro blog Candy!
Solo che questo per me è molto speciale (nulla da togliere agli altri ovvio!!), infatti è grazie proprio al blog di Machedavvero che ho scoperto questo meraviglioso mondo bloggoso!!
Un giorno per caso, stremata da notti insonni, dubbi, incertezze e tanta tanta stanchezza, scrivo sul motore di ricerca "mio figlio non dorme" e approdo dopo vari giri al blog di machedavvero e così da novembre lo seguo, qualche volta commento, ma soprattutto il suo blog mi ha dato e continua a darmi sempre motivi per riflettere e per guardare oltre i luoghi comuni e gli stereotipi della maternità!
Quindi partecipo al suo blog candy e se non vincerò me lo comprerò di sicuro!!

martedì 4 maggio 2010

Regalare felicità... Il primo Candy del CircoloVizioso



Ve l' avevo detto che ci ho preso gusto....così vi segnalo anche questo giveaway!!
Bellissima e dolcissima idea di polepole, che rispecchia un pò la mia idea che bisogna essere positivi per generare energia positiva e contagiosa!

Da polepole de’ Il circolo vizioso il primo blog-candy per festeggiare con lei il suo compleanno il 30 aprile..
Vi invito sempre a visitare il suo blog, fatto di poesia e folletti, come se si entrasse in un bosco fatato!
Buona fortuna a tutte!!

Bismama giveaway


Ora che ci ho preso gusto, voglio partecipare anche al giveaway di Bismama.
Io adooorroooo i libri e quindi ci provo!!Per maggiori informazioni andate a dare una sbirciatina al blog di Bismama!!
E in bocca a lupo a tutti i partecipanti!!