giovedì 6 maggio 2010

Museo Etnografico "Beniamino Tartaglia"


Uno degli obiettivi per i quali ho deciso di aprire questo blog è anche per far conoscere l' Irpinia e soprattutto Aquilonia, il paese dove vivo.
Così oggi volevo segnalarvi questo posto speciale, il Museo Etnografico di Aquilonia, ideato dal Prof. Beniamino Tartaglia e ora a lui intitolato.
Qui di seguito trovate l' intervista al Direttore del Museo Arch. Donato Tartaglia.
Se la lettura vi incuriosirà, Vi aspettiamo per una bella e indimenticabile gita nel nostro paesino!
Buona Lettura

Un viaggio tra i vicoli di un ideale centro storico… nella storia e nei ricordi
di Marina Greco (Blog Aquilonia. Interviste Musei)

Intervista all’Architetto Donato Tartaglia, direttore del Museo Etnografico “Beniamino Tartaglia” di Aquilonia:

Come è nato il museo?
Il Museo Etnografico di Aquilonia è nato dall’intuizione del Prof. Beniamino Tartaglia, prematuramente scomparso nell’estate del 2006. La prima sezione sperimentale viene inaugurata nel dicembre del 1996, ed a partire da quella data, grazie ad un solidale clima di collaborazione alimentato dal Prof. Tartaglia, tra tutte le più svariate espressioni della comunità locale, giovani, contadini, operai, professionisti, il Museo Etnografico di Aquilonia è diventato un riferimento non solo culturale, ma anche programmatico per tutto il territorio regionale ed interregionale.
La partecipazione spontanea e disinteressata, sia nella esecuzione dei lavori necessari alla realizzazione dei percorsi espositivi, sia nella donazione degli oggetti, è l’elemento caratterizzante la nascita di questa singolare struttura museale.
Il Museo Etnografico di Aquilonia rappresenta la collettiva e condivisa ricomposizione di un luogo dove la comunità locale ha “riannodato” i propri legami con la propria identità; legami violentemente recisi a causa degli eventi sismici del 23 luglio 1930.

Qual è il patrimonio che lo caratterizza?
La singolarità del Museo Etnografico di Aquilonia, oltre che essere rappresentata dalla “dimensione” della struttura museale: 13.000 circa gli oggetti esposti; 1.500 mq di superficie destinata ai percorsi museali; 130 circa gli spazi tematici espositivi; una biblioteca specialistica ad indirizzo demoetnoantropologico, una sala polifunzionale, completamente attrezzata, per proiezioni, convegni e manifestazioni, sta nella originalità degli allestimenti: non scontate e sempliciste esposizioni di oggetti, ma filologiche ricostruzioni di ambienti di vita e di lavoro offerte ai visitatori in una sorta di viaggio tra i vicoli di un ideale centro storico dove si affacciano, in un susseguirsi intrigante, botteghe artigiane e spazi di vita vissuta.

Cosa attira di più i visitatori?
Il Museo di Aquilonia non rappresenta “il luogo in cui sono archiviati i documenti della sconfitta di una cultura legata alla tradizione, ma il centro di attività e percorsi di interesse socio-antropologico, carichi di contenuti. È un grande libro di storia scritto con il linguaggio muto degli oggetti della cultura materiale, che subito affascina e coinvolge. È un affresco onnicomprensivo: non c’è aspetto della vita, anche marginale, che non vi sia rappresentato e documentato. Varcandone l’ingresso, ci si sente come inghiottiti dalla macchina del tempo; e sembra di essere non in un Museo, quali spettatori passivi, ma calati in una realtà vivente.”
Così il Prof. Tartaglia presentava il “suo” Museo, ed è in questo modo che il Museo viene “offerto” alle migliaia di visitatori che annualmente lo visitano, e le loro emozionanti reazioni stanno a testimonianza dell’efficacia e dell’originalità dell’articolazione espositiva.

Quale opera o collezione le piace personalmente di più?
La complessità ed articolazione della logica espositiva dei circa 13.000 oggetti esposti rappresenta l’elemento qualificante del Museo, oltre, come già detto, l’originalità degli allestimenti strutturati per “ambienti”.
Tutti gli attrezzi e gli oggetti esposti, anche il più semplice e minuto, contribuiscono a disegnare un “affresco” storico-museale finalizzato a coinvolgere, anche emotivamente, il visitatore offrendogli l’occasione unica di “viaggiare” nella storia e nei ricordi.

Qual è la valenza didattica del suo patrimonio? Come e con quali risultati si rivolge agli studenti?
L’organizzazione dei percorsi espositivi è stata progettata e strutturata soprattutto riservando ampio spazio alla loro fruizione didattica. L’interesse che il Museo Etnografico stimola non è esclusivamente riservato a chi ha avuto rapporti con un contesto storico scomparso, ma anche e soprattutto alle nuove generazioni.
Uno degli obiettivi programmatici posti alla base del progetto Museo sta proprio nella dichiarata volontà di coinvolgimento attivo di alunni e studenti al fine di renderli protagonisti della costruzione del proprio sapere, facendo loro rivivere moltissimi aspetti di un’antica civiltà.
L’attività museale classica è supportata in tale direzione di materiale fotografico d’epoca, di video, di CD ROM, di interventi di animazione e di pubblicazioni dei “Quaderni del Museo”, pubblicazioni specialistiche modulate su specifici contenuti.
Il Museo si offre quale interlocutore attivo nei rapporti con le scuole delle Regioni limitrofe proponendo percorsi didattici e adeguando, su specifiche esigenze dei docenti, originali occasioni didattiche a supporto ed integrazione della canonica attività scolastica.

Ci sono appuntamenti clou e rassegne prestigiose da non perdere?
L’appuntamento da non perdere assolutamente è la “visita il nostro Museo”. E’ un’ esperienza del tutto unica ed emozionante che permette di passeggiare tra le botteghe artigiane, passare davanti al salone del barbiere o ascoltare il battere del martello sull’incudine del fabbro o “sentire” in lontananza il richiamo di qualche artigiano ambulante e “vedere” il contadino che, ebbro di qualche bicchiere di vino, accompagnato da un organetto, canta stornelli locali che rinviano a paradossali e arditi riferimenti.
Il Museo è anche luogo di animazione e produzione culturale, vengono organizzati momenti di fruizione collettiva, di confronto e studio; ultimamente è stato organizzato un convegno regionale sul sistema dei musei etnografici campani; stiamo nella fase di organizzazione di una serie di appuntamenti denominati “Una Notte al Museo”.

Quali sono i servizi che offrite ai visitatori?
I nostri ospiti sono accompagnati con consolidata cordialità dalle nostre guide che offrono la completa assistenza durante la visita del Museo e per chi ha ancora voglia di immergersi nello specifico territoriale offriamo la possibilità di accompagnarli nella visita nel non lontano “Parco Archeologico di Carbonara” (la vecchia Aquilonia distrutta dal sisma del 23/07/1930 oggetto di un originale intervento di recupero), o di visitare un nostro altro Museo, situato nel centro antico, “Il Museo delle città Itineranti”. Stiamo dotando il Museo di un sistema audioguide, in sei lingue, e di palmari in modo di offrire, a chi ne ha voglia, una fruizione autonoma e personale.
La consultazione del patrimonio librario ed audiovisivo della nostra biblioteca è a disposizione per chi ha voglia di ulteriormente approfondire specifiche tematiche o eventi storici.

Quale ruolo assolve, dal punto di vista sociale e culturale, nell’ambito territoriale?
Il Museo inizialmente nato quale atto di amore verso la propria terra e la propria storia, è diventato oltre che un polo culturale, soprattutto grande attrattore turistico.
Il Museo Etnografico, il Parco archeologico di Carbonara , il “Museo delle Città itineranti” rappresentano l’Eccellenza attrattiva del territorio che ha determinato e stimolato un effervescenza imprenditoriale nel settore della ricettività turistica.
L’esperienza singolare della vicenda Museo è stata assunta a riferimento anche oltre l’ambito regionale quale virtuosa operazione di stimolo culturale ma soprattutto di stimolo alla crescita socio-economica.
In un territorio, quello delle aree interne della Campania, dove l’industria non è mai arrivata e dove l’agricoltura è puro assistenzialismo, la sfida pensata, ed in parte vinta, è stata quella di puntare sulla valorizzazione della propria identità storico-culturale quale occasione di sviluppo.
Resta molto da fare, ma la soddisfazione per gli obbiettivi raggiunti è, ad oggi, consolidato patrimonio collettivo.

Come immagina il museo da qui a dieci anni?
Il fermento programmatico che il territorio sta vivendo in questa fase storica, anche in relazione alla prossima fase di attuazione delle politiche di coesione per il periodo 2007/2013, è indirizzato alla definizione, per queste aree, di reali condizioni per poter proporsi sul mercato del turismo culturale ed storico-ambientale con forti caratteristiche identitarie.
In questo stimolante orizzonte il Museo Etnografico di Aquilonia si candida ad essere attore e promotore di ulteriori azioni culturali finalizzate a consolidare ed implementare il suo già rilevante ruolo di riferimento sullo scenario interregionale.

Riferimenti:
Museo Etnografico “Beniamino Tartaglia”
Via Carbonara - Aquilonia
Telefono e Fax: 0827-83826
Sito web: www.aquiloniamusei.it
Indirizzo email: aquiloniamusei@tiscali.it - direttore@aquiloniamusei.it

2 commenti:

  1. ciao ho visto che sei di roma e ti sei trasferita in irpinia è bello che vuoi far conoscere il tuo paese ma come ti trovi ad aver affrontato una realtà così diversa da una grande città ad un piccolo paese? io abito a sorrento che è sì un piccolo paese, ma vendo il turismo è anche molto "vivo" per la maggior parte dell'anno esclusi i mesi di novembre, gennaio e febbraio (che io odio :-(

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  2. In realtà sono cresciuta qua fino all'età di 11 anni, poi ci siamo trasferiti a Roma, la mia famiglia vive ancora lì!
    Io credo che non ci sia luogo ideale dove vivere, ma bisogna vivere là dove c'è l'Amore.
    Il tuo b&b è a Sorrento?Alla fine non siamo lontane!!

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